Gli alimenti crudi spaventano sempre un po’ tutti. Nel caso della cucina giapponese i piatti che destano sempre un po’ di preoccupazione sono il sushi e il sashimi. Due alimenti a base di pesce crudo che, se non trattato a norma, possono provocare intossicazioni alimentari. Quali sono i rischi del sushi non abbattuto? Vomito, diarrea, nausea e forti dolori addominali causati dai batteri del sushi come il verme anisakis.
Ovviamente non tutto il sushi è pericoloso, i rischi di intossicazioni da pesce crudo si hanno solamente nel caso in cui il prodotto non è di buona qualità. In questo articolo cercheremo di sfatare un po’ il mito dei “vermi del sushi” e capiremo come difenderci dall’anisakis e dalla sindrome sgombroide. Una volta capiti i sintomi e le cure il Senpai vi fornirà 5 piccoli consigli per scegliere un ristorante giapponese sicuro e di qualità per non correre alcun pericolo derivato dal sushi e dai batteri.
Indice
Sushi pericoloso? Tanto quanto il tiramisù!
Il sushi è pericoloso? Sì, tanto quanto lo sono le uova crude del tiramisù e le acciughe marinate. Qualsiasi ingrediente, di origine animale, se non viene cotto potrebbe rappresentare un rischio più o meno grave per la salute. Una particolare attenzione va posta dalle donne durante il periodo di gravidanza, in questo approfondimento trovi più informazioni in merito.
Nel casso della cucina giapponese qual è il batterio del pesce crudo che ci fa spaventare così tanto? Scopriamolo insieme.
Anisakis: il verme del pesce crudo
Anisakis e sushi, un binomio che sfortunatamente negli ultimi tempi si sente più del dovuto. Ma cos’è l’anisakis? E perché mette così a rischio il nostro cibo preferito? Si tratta di un parassita, precisamente un verme nematode, presente in tanti organismi marini. So bene che già solo leggendo le parole verme e pesce crudo vi sarà passato l’appetito, ma cosa dice il Senpai?
In quali pesci si trova?
Questo parassita del pesce crudo si trova all’interno di molti pesci: tonno, rana pescatrice, pesce spada, sgombro e tanti altri. L’ingestione di pesci contenenti le larve di questi parassiti può portare all’anisakidosi, cioè un’infezione parassitaria del tratto gastrointestinale.
I sintomi
I cinque sintomi principali che vi faranno sospettare di aver contratto l’anisakidosi sono:
- Forte dolore addominale
- Vomito (è possibile che vengano rigettati anche i vermi)
- Diarrea
- Sangue nelle feci
- Nausea
Cure e Terapie
Se siete entrati in contatto con questo virus niente panico! È fastidioso ma non difficile da curare. Vediamo insieme come eliminarlo. Solitamente i parassiti vengono rimossi tramite intervento chirurgico o mediante endoscopia. Più frequenti però sono i casi in cui le larve vengono eliminate facendo ricorso semplicemente alla terapia sintomatica. In qualsiasi caso è sempre meglio rivolgersi ad un medico per una diagnosi completa.
Prevenire è meglio che curare!
Chi mai vorrebbe terminare la sua squisita cena di sushi in una saletta del pronto soccorso? Prevenire il verme del sushi Anisakis è possibile e necessario. Considerato che, parlando di sushi e sashimi, la cottura è esclusa ci rimane un solo metodo: il congelamento. Se il vostro locale di fiducia segue le norme igieniche e procede all’abbattimento del pesce non avrete nulla di cui preoccuparvi!
Sindrome sgombroide: intossicazione da pesce crudo
L’intossicazione da pesce crudo corrisponde alla sindrome sgombroide, cioè la seconda più frequente intossicazione da prodotti marini. A differenza delle solite intossicazioni, questa non è causata da un virus ma da un amminoacido già presente all’interno del nostro corpo: l’istidina. Questa, a contatto con l’aria, viene ‘trasformata’ in istamina che provoca la sindrome.
Sintomi dell’intossociazione
Spesso, la sindrome sgombroide, viene confusa con un’allergia alimentare in quanto i sintomi sono molto simili:
- Cefalea
- Dolori addominali
- Orticaria
- Bruciore orale
- Vomito
- Diarrea
I sintomi dell’intossicazione da pesce crudo non ci mettono molto a farsi vivi: da pochi minuti fino a un paio d’ore. Questi persistono in media dalle quattro alle otto ore.
La terapia solitamente è a base di antistaminici.
Prevenzione, è possibile?
Per prevenire la sindrome sgombroide sono necessarie poche accortezze. Principalmente bisogna mantenere in maniera corretta la catena del freddo, verificare sempre lo stato di freschezza del pesce, nel caso del sushi surgelato non ricongelare prodotti scongelati ed non lasciare per lungo tempo il pesce a temperatura ambiente prima di consumarlo.
5 Consigli per scegliere un Ristorante sicuro
Per non farvi trovare in situazioni spiacevoli e potenzialmente pericolose, vi darò cinque preziosi consigli per riconoscere un buon locale ed un sushi fresco. Addio al batterio sushi Anisakis e alle intossicazioni!
Controllate le condizioni del locale e della postazione
Questi devono essere assolutamente puliti. No alle postazioni di colori indefinibili e piene di scarti di pesce, non sono una buona presentazione e non promettono nulla di buono.
Osservate bene gli chef
Gli abiti devono essere sempre puliti e devono indossare un cappello o una fascia.
Nessun odore
Se entrando nel locale vi sembrerà di essere entrati in una pescheria fuggite subito! Se non c’è alcun odore nell’aria ma, una volta arrivato il vostro piatto, sentite qualcosa che non vi convince non mangiatelo. Il vostro olfatto può esservi molto d’aiuto, non ignoratelo!
Attenti al tatto
Il pesce deve risultare compatto, freddo e assolutamente non appiccicoso!
Osservate bene ciò che vi viene presentato
Se il pesce ha un colorito opaco e non lucido, se i chicchi sembrano quasi incollati tra loro e se il pesce ha un colore troppo scuro rispetto a quello che dovrebbe avere, farete meglio ad evitare di mangiarlo!
Le vostre esperienze
Dopo avervi mostrato i rischi del sushi non fresco o non trattato a norma, sono più che certo che sceglierete con più cura il vostro locale! Bastano poche accortezze per mangiare sushi senza rischi, affidatevi a professionisti! Voi avete mai avuto brutte esperienze con il sushi e il sashimi? Raccontatemi tutto e segnalatemi i locali interessati!